Lotto fa 50
Lotto, un’icona dell’abbigliamento sportivo Made In Italy celebra mezzo secolo di vittorie
di Emilio Quintè - Communication Specialist and Visionary Cultural Consultant
È il 22 novembre 1988, all'OlympiaStadion di Monaco di Baviera sono in campo Bayern e Inter per la partita di andata del secondo turno della Coppa Uefa, edizione 1998/19. È il 71° minuto, quando il numero 8 della squadra nerazzurra intercetta un pallone nella sua trequarti e incomincia a correre verso la porta avversaria, Bruno Pizzul, telecronista dell'incontro, intuisce che sta per accadere qualcosa di speciale e nel citare il nome del calciatore in possesso di palla alza il tono della voce per l’eccitazione. Il protagonista dell’azione è Nicola Berti, cavallo pazzo del calcio italiano e idolo dei tifosi interisti, il quale dopo 4 ripetizioni urlanti del suo nome da parte del telecronista, 61 metri di campo inseguito da un nugolo di contendenti e 11 secondi di apnea, segnerà uno dei gol più belli della storia del calcio italiano di club.
Il giorno successivo tutti i giornali sportivi celebrano lo straordinario gesto atletico e tecnico del centrocampista nerazzurro. Una una bella foto pubblicata dalla Gazzetta dello Sport lo ritrae mentre, dopo aver tirato in porta, salta per evitare il portiere avversario, i piedi indossano scarpe con un logo che ricorda un otto. L’Otto che vola con le Lotto. Che buffo! Pensai. La cosa mi incuriosì al punto che cercai di sapere di più su quel marchio italiano, che in quegli anni si stava affacciando sui campi di calcio internazionali, nel coraggioso tentativo di contrastare i colossi Adidas e Puma.
A quei tempi non c’era internet e dovetti faticare un po’ prima di scoprire che quello che sembrava un otto, erano in realtà due losanghe sovrapposte che richiamavano un campo da tennis e un campo da calcio, i due teatri principali delle prestazioni delle calzature Lotto. Scoprì anche che il nome non era un'allusione al numero 8, ma era ricavato dalle due sillabe finali del cognome dei fratelli Caberlotto che nel 1973 fondarono, nel distretto calzaturiero di Montebelluna, un marchio che sarebbe entrato, grazie alla tecnologia e al design dei suoi prodotti, nella storia dello sport mondiale. Numerosissime sono state le star dello sport mondiale a indossare il marchio della doppia losanga. Oltre a Berti, ricordiamo Aldo Serena, nativo di Montebelluna e autore del gol primo gol di quella storica partita; ma come non citare Ruud Gullit, Dejan Savicevic e Andriy Shevchenko che hanno contribuito a scrivere la storia dell’altra squadra della città meneghina. Lotto ha accompagnato le gesta di altri colossi dello sport mondiale da Martina Navratilova a Boris Becker, da Francesca Schiavone a Matteo Berrettini.
Nel 2023 Lotto celebra 50 anni, una lunga storia di successi e innovazioni, guidata prima dai fratelli Caberlotto e poi da Andrea Tomat, che negli anni 90 a capo di una cordata di imprenditori, ha rilevato la società. Recentemente i diritti del marchio sono stati ceduti al fondo WHP. Cambiamenti importanti, che, tuttavia, non sembrano aver modificato la spinta all’eccellenza di una realtà iconica del Made in Italy, in un settore spaventosamente competitivo, che dagli anni 70 ad oggi è stato testimone di una crescita impressionante.
Lotto è anche uno straordinario caso dell’ Heritage d’Impresa, perché è parte integrante di una tradizione ultra secolare, quella della calzatura tecnica e sportiva coltivata, fin dall’Ottocento nel distretto dello SportSystem di Montebelluna, straordinario bacino di innovazione creatività, dove si producono le calzature di molti dei più importanti marchi italiani e internazionali.
Una storia esemplare, che merita di essere conservata, tutelata e promossa, anche attraverso strumenti all'avanguardia, tipici dell’approccio Made In Heritage alla digitalizzazione della tradizione d’impresa.