Colnago, Merckx e la carta d’archivio ritrovata

Recentemente le cronache sportive hanno celebrato Filippo Ganna che ha stabilito l’8 ottobre 2022 al Velodrome Suisse di Grenchen il nuovo record dell’ora, raggiungendo la ‘disumana’ distanza di 56,792 km. Il record dell’ora ha una lunga tradizione nel mondo del ciclismo e per tanti anni è stato uno dei primati più ambiti tra i fuoriclasse delle due ruote.

Le sue origini risalgono alla fine del 19° secolo, più precisamente nel 1893, quando il giornalista francese Henri Desgrange (il papà del Tour de France) ideò la competizione. 
Tra i detentori ricordiamo quelli che sono certamente stati i due più grandi campioni della storia Fausto Coppi, il Campionissimo ed Eddy Merckx, il Cannibale.

Il grande fascino del record dell’ora non è semplicemente dovuto alla sfida tra atleti di altissimo livello che si confrontano con la fatica e la velocità. Il record dell’ora è anche una straordinaria sfida tecnologica che coinvolge i costruttori di biciclette.

Ernesto Colnago, che iniziò a collaborare con Merckx nel 1967, lo sapeva benissimo e per aiutare il Cannibale nella sua impresa progettò una speciale bicicletta su misura dall’incredibile peso, per l’epoca, di 5,75 kg. Il risultato fu strabiliante, tant’è che questo peso risulta tutt’ora imbattuto per una bicicletta interamente in acciaio.

In occasione del 50° anniversario (25 ottobre 1972 - 25 ottobre 2022) di questa gigantesca impresa sportiva e tecnologica Colnago ha messo a disposizione della stampa una parte della documentazione di progetto della bicicletta, con note manoscritte delle misure del telaio.

Si tratta di una preziosissima testimonianza di heritage aziendale un documento che testimonia l’eccezionale valore di una storia italiana di successo iniziata in un piccolo paese dell’hinterland milanese quasi 70 anni fa. Un tipico caso in cui la tradizione alimenta l’innovazione e il Made in Italy conquista il mondo.