Il laboratorio di digitalizzazione per la Fondazione Sportsystem
Sfide, soluzioni, strumenti
Marco Grossi | Designer & Heritage Keeper
Il progetto SportSystem affronta la sfida di digitalizzare diversi tipi di materiali e supporti, con l'obiettivo di creare una versione digitale consultabile del patrimonio conservato al Museo della Fondazione Sportsystem di Montebelluna e del materiale di archivio. La collezione include 200 prodotti, tra scarpe e scarponi di vario tipo, vari oggetti per la produzione calzaturiera e 8300 pagine di cataloghi del settore, dal 1930 agli anni '80. Il processo ha condotto all’individuazione di soluzioni specifiche per la varietà degli oggetti da digitalizzare che includono scarpe atletiche, zoccoli in legno, scarponi da sci e ciaspole, ognuna delle quali richiede set di ripresa specifici. I cataloghi presentano sfide diverse, variando dai piccoli formati rilegati a grandi poster, richiedendo tecniche di digitalizzazione diverse.
Per tali scopi, Made In Heritage (MIH) in collaborazione con i tecnici di mind@ware ha allestito un laboratorio di digitalizzazione all’avanguardia dotato di fotocamere Canon da 24 e 48 megapixel con obiettivi Sigma Fine Art da 50 e 35 mm. In particolare la configurazione prevede la presenza di:
- VScanner per Cataloghi Rilegati: uno scanner sviluppato da MIH, già utilizzato in laboratori come Levi Digi Lab e Italgas Heritage Lab, che consente un'acquisizione rapida e di alta qualità tramite un carrello mobile e due fotocamere sincronizzate.
- Stativo a Colonna per Cataloghi Non Rilegati o Fogli Singoli: strumento classico di acquisizione fotografica che garantisce una corretta posizione della fotocamera sopra il documento.
- Orbit 360 per i Prodotti: un set fotografico con una pedana rotante collegata a una fotocamera e a un software nativo, permettendo l'acquisizione completa del prodotto attraverso 24 scatti consecutivi.
- Set Fotografico per Viste Museali/Conservative: box fotografico professionale, illuminato da 2 fari LED, con la possibilità di acquisire l'oggetto da posizione zenitale e frontale.
Gli scatti sono stati poi processati automaticamente con algoritmi sviluppati da MIH, per un rapido sviluppo delle immagini in formato RAW.
Questo lavoro ha permesso di creare immagini di consultazione per i cataloghi, utilizzando la tecnologia OCR per la trascrizione in formato testuale dei contenuti scritti. Ogni prodotto è stato fotografato da sei viste ortogonali, raccogliendo dati di dimensioni e peso per funzioni museali e conservative. I 360, visualizzabili tramite pagine web, permettono di consultare i prodotti in una visione naturale, come se fossero in teca.
Una delle sfide maggiori è consistita nell’adattare il flusso di lavoro alle diverse caratteristiche dei materiali, dai riflessi sulle superfici cromate agli scatti delle suole e dei top delle scarpe. Ogni scarpa ha richiesto una valutazione specifica per ottenere le viste migliori.
Questo lavoro ha regalato grandi emozioni, come il poter tenere in mano i "ferri del mestiere" di campioni del calibro di Pietro Mennea, Roberto Baggio e Max Biaggi. Non sono mancati momenti di ricerca per identificare scarpe di cui si era perso il dato dell'atleta, riconosciute grazie agli autografi.
Le soluzioni adottate per il progetto rappresentano un esempio di come le tecnologie digitali possano valorizzare il patrimonio storico, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio e garantendo la conservazione per le future generazioni. Il progetto si inserisce perfettamente nella missione MIH di utilizzare l'innovazione digitale per la valorizzazione dell’heritage d’impresa e di distretto.