125 anni di poetiche dolcezze
Saiwa 1900- 2025
Questa storia inizia nel 1900 quando Pietro Marchese, imprenditore dal palato fine, apre una pasticceria in via Galata a Genova. La specialità della casa sono i “sugar wafer”, biscotti zuccherati serviti con il tè scoperti durante un viaggio in Inghilterra.
Il Novecento è il secolo delle grandi rivoluzioni, politiche, sociali, scientifiche e, naturalmente, anche imprenditoriali. Si affermano i mezzi di comunicazione di massa e gli imprenditori più illuminati comprendono l’importanza strategica della ‘reclame’.
Genovese è tra questi, al punto che si affida al più grande poeta Gabriele D’Annunzio, per trovare il nome più adatto, oggi diremmo il brand, alla sua impresa. Nasce così il geniale acronimo S.A.I.W.A che sta per Società Accomandita Industria Wafer e Affini, ufficialmente registrato nel 1922.
La collaborazione con il Vate non si limita alla creazione del nome, ma comprende la sua partecipazione ad alcune alcune campagne pubblicitarie dell'azienda. La sua firma e le sue lettere elogiative compaiono sulle confezioni, conferendo prestigio e autenticità al marchio. Fin dagli albori, Saiwa mostra una particolare attenzione alla presentazione dei prodotti, utilizzando eleganti scatole di latta per la distribuzione dei biscotti. Tali confezioni, spesso decorate con illustrazioni artistiche e dettagli raffinati, non solo proteggono i prodotti, ma fungono anche da strumenti promozionali, rafforzando l'identità del marchio e creando un legame emotivo con i consumatori.
Dopo la guerra e soprattutto con la diffusione della tv, le campagne pubblicitarie televisive hanno ulteriormente consolidato l'immagine di Saiwa. Negli anni '60, il celebre carosello "Trenino di Urrà" creato da Armando Testa, diretto da Corrado Farina e prodotto dalla Delfa Film, diventa un cult della pubblicità italiana (https://www.youtube.com/watch?v=DcpWc826nTA).
Nonostante i passaggi di società lo spirito Saiwa (ora parte del gruppo Mondelez), il suo corporate heritage, rimane invariato, come è testimoniato dalla qualità dei suoi prodotti e dall’innovazione della loro promozione. Un altro caso emblematico è lo spot del 1987 per i biscotti Urrà, un autentico tormentone. Il protagonista, interpretato da Fabio Bussolotti e soprannominato "Mister Banana" per via del suo ciuffo, occhialoni e sguardo impacciato, ripete la frase: «Io non ho mai provato Urrà!». Una parte della memoria collettiva degli italiani https://www.youtube.com/watch?v=UHHjrkEXx48
Oggi il prodotto più noto della “casa” è il biscotto Oro Saiwa, introdotto nel 1956 ma ancora amatissimo dai nostri connazionali. Il suo legame con il Belpaese è testimoniato anche dal fatto che continua ad essere prodotto nello storico stabilimento di Capriata D’Orba. In omaggio a una vicenda che unisce innovazione e rispetto per le ricette originali, mantenendo vivo il patrimonio culturale e gastronomico del Paese.
Immagine da: orosaiwa.it