Patrimoni culturali invisibili
La valorizzazione digitale del patrimonio culturale
Andrea Barbon | Cultural Heritage Digital Specialist
Nell’era della rivoluzione digitale, il mondo dei patrimoni culturali vive una trasformazione epocale. Tecnologie avanzate ridefiniscono le modalità di conservazione, accesso e fruizione dei beni storici e artistici, ampliando le prospettive di tutela, valorizzazione e accessibilità. Tra i progetti che incarnano questa trasformazione spicca «Patrimoni culturali invisibili», un’iniziativa di IUAV sostenuta dal Fondo Sociale Europeo che esplora nuove forme di interpretazione del patrimonio musicale attraverso la digitalizzazione e l'innovazione tecnologica.
Il progetto nasce in collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi e il partner di rete mind@ware e si propone di valutare i nuovi scenari aperti dall’AI nell’ambito della catalogazione degli spartiti musicali, per quel che concerne l’affidabilità, l’usabilità e l’efficacia di strumenti come Chat GPT. In particolare si indaga la capacità di LLM (Large Language Model) di estrarre dalle copertine degli spartiti le informazioni che caratterizzano l’artefatto (editore, compositore, presenza di possessori o dedicatari), attraverso meccanismi di preprocessing delle immagini, OCR (Optical Character Recognition), Image analysis ed esportazione di file tabellari.
Nell’ottica della velocizzazione e dell’ampliamento di possibilità che offre un sistema di catalogazione automatico tramite AI, può avere un ruolo rilevante l’articolazione visiva delle copertine e l’individuazione di pattern grafici in relazione a epoche storiche, stili, case editrici o luoghi di edizione, per aumentare la precisione di analisi sui documenti d’archivio. Lo scopo è ottenere una stima percentuale dei margini di errore di Chat GPT nell’individuazione delle informazioni e realizzare un prototipo utilizzabile per un tentativo di catalogazione su un campione significativo del fondo storico “Levi A”.
Gli spartiti della Fondazione Levi, digitalizzati attraverso il V-Scanner, sono resi disponibili da Levi DigiLab sulla piattaforma LeviData, un archivio dinamico che facilita l’accesso remoto. Questa operazione non solo preserva i documenti originali, ma consente anche una condivisione su scala globale.
L'obiettivo esteso è quello di rendere questo patrimonio accessibile a un pubblico più ampio, superando barriere fisiche e disciplinari. Attraverso la mappatura degli archivi musicali e l'implementazione di interfacce digitali immersive, il progetto punta anche a creare connessioni tra dimensioni grafiche, sonore e storiche degli spartiti.
Il progetto «Patrimoni culturali invisibili» dimostra come la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica possano trasformare radicalmente la valorizzazione del patrimonio culturale. Gli spartiti musicali della Fondazione Levi, da artefatti materiali a risorse digitali, diventano accessibili a livello globale, offrendo nuove opportunità di studio, ricerca e fruizione.