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Emilio Quintè
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21 Ott 2024

Emilio Quintè

Communication Specialist and Visionary Cultural Consultant

Emilio Quintè | Communication Specialist and Visionary Cultural Consultant

Mi chiamo Emilio Quintè e ho molte passioni. La prima è la famiglia: numerosa, rumorosa, faticosa ma spassosa. Come molti amo lo sport, i viaggi, l'arte della prima metà del Novecento (letteratura, poesia, musica, cinema e pittura) e la filosofia tutta. Il mio idolo letterario però è ottocentesco e si chiama Lev Tolstoj, del quale amo la potenza narratrice, l'intensità spirituale  e la visione della storia. 

Mi piacciono i cani, in particolare quelli che sono così brutti da risultare belli, perché, come Socrate, solo nell’imperfezione scorgo l’autentica traccia del divino. Ho anche una devozione inconfessabile, che vivo con una violenza tale da farla sembrare più una malattia che un divertimento. Croce e delizia a tinte nerazzurre. Di più non posso confessare…

Nella vita avrei voluto essere un atleta professionista (calciatore, tennista o ciclista) e poi giornalista. Alla fine sono diventato un esperto di comunicazione e consulente heritage, mettendo a frutto l'esperienza professionale maturata lavorando molti anni per una prestigiosa fondazione culturale italiana. 

Soprattutto amo leggere e studiare biografie. Non solo quelle degli uomini ma anche quella delle aziende. Mi piace capire come nascono e prendono una forma concreta  le grandi imprese, individuali e collettive. Da quale humus emergono, quali visioni realizzano, quali sogni concretizzano, quali valori riflettono e quali lezioni impartiscono.  

Lavorare nell’ambito del progetto Made In Heritage, mi permette di soddisfare molte di queste curiosità e allo stesso tempo di condividerle con un’audience più ampia. Progetti creativi, tecnologie all’avanguardia e contenuti storicamente rilevanti. Tradizione e innovazione. La valorizzazione digitale dell’Heritage (Cultural & Corporate) mi permette di esplorare tutte queste dimensioni, ponendomi la sfida, affascinante e terrificante allo stesso tempo, di trasmettere al maggior numero possibile di interlocutori il valore e l’importanza di questa attività.

Made In Heritage è una realtà per me stimolante e appagante, nella quale, per citare un illustre collega che, pur passando il tempo a elaborare complicati ma efficacissimi algoritmi di Intelligenza Artificiale, rivela di tanto in tanto un’insospettabile sensibilità psicologica, mi ritrovo come una mano in un guanto,  il guanto della tradizione nel tessuto dell’innovazione.

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