Software Heritage
Software heritage: quando il patrimonio da preservare nasce digitale.
La conservazione della memoria e funzione degli archivi ai tempi del metaverso.
Il concetto di Heritage è tradizionalmente associato a oggetti e idee provenienti da un lontano passato. Generalmente si tratta di qualcosa di cui si può fare esperienza con i sensi: una scultura da toccare, un dipinto da osservare, una musica da ascoltare, un testo da leggere. Tracce di culture passate che forniscono le radici della civiltà contemporanea.
Conoscenze fondamentali su cui costruire il futuro.
Solo pochi tra noi, tuttavia si soffermano a pensare, nonostante l’uso massiccio e oramai totalmente pervasivo di computer, telefoni e televisori smart, che ci permettono di sfruttare il potenziale enorme delle App, che questi strumenti nascondono linguaggi, regole, sintassi, codici specifici e concreti, il cosiddetto software, che appaiono magici e misteriosi ai profani ma che sono essenziali al funzionamento del nostro mondo.
Come qualunque altra creazione dell’intelletto umano anche il software da espressione e forma a un patrimonio culturale che è indispensabile salvaguardare.
Con questo obiettivo in mente, si è svolto a Bologna, il 1 dicembre 2022, presso l’Accademia delle Scienze del capoluogo emiliano, un originale convegno dedicato ad affrontare il tema di come preservare tale memoria digitale. Al centro del dibattito scientifico è stato posto il progetto Software Heritage, un’iniziativa lanciata da Inria Istituto francese per la ricerca sull’informatica e l’automazione in collaborazione con Unesco finalizzata a costituire un archivio universale di codici sorgente e linguaggi di programmazione, ovvero di quelle straordinarie ‘lingue’ che ci hanno aperto l’orizzonte della conoscenza assoluta, della comunicazione immediata, della costruzione di metaversi in cui poter essere tutto quello che riusciamo a immaginare di essere.
Un progetto che oltre ci invita a riflettere sui modelli di trasmissione della memoria e della gestione degli archivi in contesti nativi digitali. Attendiamo con curiosità la pubblicazione degli esiti di questo convegno.