Il Metaverso o della metamorfosi dell'Universo
Blockchain, Bitcoin, NTF, AI, CryptoArt e altre metamorfosi dell'Universo
Emilio Quintè | Communication Specialist and Cultural Consultant
Il 29 ottobre del 2021 Mark Zuckerberg ha conquistato ancora una volta l'attenzione dei media di tutto il mondo comunicando che, a partire da quella data, Facebook avrebbe cambiato nome trasformandosi in Meta Platforms Inc. o più semplicemente in Meta.
Questo annuncio ha, inevitabilmente, suscitato la curiosità di miliardi di persone: dagli esperti di tecnologie virtuali agli analisti economici, dai futurologi ai semplici utenti. Perché Meta? A che cosa rimanda questo nome? Ci sono state molte e svariate interpretazioni, ma la più semplice e verosimile è quella che riconduce Meta al Metaverso, che etimologicamente descrive una dimensione parallela rispetto a quella che abitiamo normalmente, un oltre (meta) universo (verso).
Nel classico della cultura cyberpunk Snow Crash, Neal Stephenson descrive il Metaverso come “una struttura immaginaria fatta di codice, inteso come il linguaggio che comprendono i computer, un unico vasto incantesimo che agisce sulla fibra ottica”; e ancora: “posto digitale dove le persone spendono il loro tempo nei panni del loro gemello digitale”.
Sembrerebbe l'ennesimo riferimento a un mondo virtuale fatto di bit da contrapporre al mondo reale fatto di oggetti concreti, se non fosse che sono passati 30 anni dall'uscita di Snow Crash e molte cose sono accadute in questo lasso di tempo. Oggi, la dimensione fisica e la dimensione digitale sono molto più collegate di quanto riusciamo a (o vogliamo) ammettere e i loro confini sono ormai inestricabilmente connessi.
Un semplice esempio ci dovrebbe aiutare a cogliere il senso di questa affermazione: quando stiamo trasferendo soldi da un conto corrente a un altro tramite l'app dello smartphone stiamo abitando l’Uni-Verso o il Meta-Verso? Tecnicamente si tratta di una operazione virtuale, che tuttavia ha effetti molto concreti nel mondo reale.
Questa innegabile e strettissima relazione sembrerebbe allora suggerire che il Metaverso non debba tanto essere inteso come una dimensione parallela, un altro mondo rispetto a quello principale, una realtà onirica in cui possiamo essere qualunque cosa, quanto piuttosto come un mondo trasformato. Il Metaverso è il risultato della metamorfosi dell'universo, di una sua 'evoluzione'.
In questo nuovo mondo non ha più senso distinguere il reale dal virtuale, il fisico dal digitale. Nel Metaverso il virtuale è solo un'altra forma del reale e il digitale ha la stessa concretezza dell'analogico.
Se questa considerazione è corretta allora gli individui e (soprattutto) imprese saranno necessariamente obbligati ad adattarsi e attuare a loro volta una 'metamorfosi', trasferendo nel Metaverso quante più 'cose' possiedono nell'Universo. Per farlo avranno bisogno di ponti che mettano in collegamento le dimensioni dell’analogico e del digitale affinché l'esodo dall'Universo al Metaverso sia più rapido, efficace, efficiente, sicuro ed economico possibile.
Una volta compiuta questa metamorfosi e, grazie ad essa, approdati nel 'nuovo mondo' gli individui e le imprese avranno accesso a nuove opportunità, come ad esempio quelle offerte da Blockchain, Bitcoin, NTF, AI, CryptoArt.
Nessuno, non le persone tanto meno le aziende, potrà permettersi di rinunciare a questo viaggio. L'esito di tale rifiuto potrebbe essere, nel lungo periodo, l’esclusione dalla società, una sorta di estinzione civile e imprenditoriale.
Made in Heritage nasce con l'obiettivo di permettere alle imprese di trasferire digitalmente, adattandolo per il Metaverso, il proprio archivio storico, una componente irrinunciabile dell'identità aziendale, e renderlo facilmente accessibile, totalmente fruibile e pienamente valorizzabile in vista delle sfide che il futuro 'Meta-mercato' porrà.