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MIH Gino Bartali e Tour de France
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25 Giugno 2024

Tout se tient: il Tour de France

Sport Heritage Stories

14 luglio 1948, l’Italia intorpidita dal calore estivo segue stancamente le vicende di un Tour de France che sembra fuori dalla portata degli italiani. Siamo alla 12° tappa e Gino Bartali, il favorito tra gli atleti nostrani, ha già un distacco di 21 minuti dal campione francese Louis Bobet, un distacco ormai incolmabile. 

Poi, all’improvviso, la notizia dell’attentato a Palmiro Togliatti scuote come un terremoto le fondamenta dell’appena nata Repubblica Italiana. Le notizie s’inseguono, Antonio Pallante, un estremista di destra, ha esploso 3 colpi di pistola contro il Migliore che viene trasportato d’urgenza in ospedale. Piazze e  strade si riempiono di lavoratori e sostenitori del PCI che organizzano scioperi e manifestazioni spontanee in diverse città italiane. La situazione è critica, l’Italia è sull’orlo di una guerra civile. Che fare?

Leggenda narra che Alcide De Gaspari, allora primo ministro, ha un’intuizione che si rivelerà profetica. Sa che Bartali è un idolo dello sport italiano, uomo del popolo, orgoglio della nazione. Conosce anche gli italiani e la loro passione per il ciclismo e il Tour de France, la più importante corsa a tappe del mondo. Allora telefona al ciclista e gli chiede di vincere una tappa, con la convinzione che un suo eventuale successo avrebbe allentato la tensione nel Paese. 

Bartali ascolta e progetta l’impresa. Il 15 luglio si giunge a Briançon e lungo le salite che conducono al traguardo stacca gli avversari colmando quasi completamente lo svantaggio. Nella tappa successiva, con arrivo a Aix-les-Bains, completa il capolavoro: supera in classifica Bobet e guadagna un vantaggio incolmabile. Il miracolo è compiuto, Ginettaccio vince il Tour, l’Italia impazzisce e le piazze si riempiono di tifosi, di ogni colore politico, che si abbracciano festosi. Nel frattempo Togliatti è dichiarato fuori pericolo. La guerra civile è scongiurata. Rimane solo l’incazzatura dei francesi che qualche anno più tardi sarà celebrata da Paolo Conte

Questa è forse la più incredibile storia legata al Tour de France, da oltre 120 anni molto più di una corsa in bici. La Grand Boucle fu ideata nel 1903 da Henri Desgrange, editore de L'Auto, come una strategia per aumentare le vendite del giornale e superare il concorrente Le Vélo. Il primo Tour si tenne nel luglio 1903, lo vinse Maurice Garin. Da allora si sono succedute 110 edizioni di evento che è monumento dell’heritage europeo. 

L’edizione 2024 (dal 29 giugno) che in parte si correrà sulle strade del Belpaese, riveste un carattere speciale anche per essere quella dei 100 anni dalla prima vittoria di un italiano: Ottavio Bottecchia. Da lì a 2 anni  nascerà la Bottecchia Cicli, gloriosa fabbrica di biciclette che quest’anno celebra, in chiave corporate heritage, quella prima leggendaria vittoria con uno speciale logo del centenario (https://www.bottecchia.com/pages/centenario).

Tout se tient. Viva il Tour de France!

 

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