I 90 anni di un’amica di famiglia
La Moka Bialetti
Sono le 7, la debole luce del mattino entra nella stanza buia mentre si sente un rumore familiare in sottofondo. Un tenue borbottio sempre più insistente, i passi leggeri di chi spegne la fiamma e poi, poco dopo, ecco, soave, l’aroma del caffè. Per molti di noi è’ quella voce, è quel profumo che ci spinge a compiere, giorno dopo giorno, l’azione spesso più dura di tutta la giornata, scostare le coperte, scendere dal letto e entrare in cucina, dove ci aspetta lei, la vecchia, cara, intramontabile Moka.
Nel 2023 questo straordinario oggetto del design italiano compie 90 anni, anche se decisamente non li dimostra, perché è il classico oggetto senza tempo, qualcosa che c’è sempre stato eppure funziona sempre perfettamente. E’ il 1933 quando Alfonso Bialetti, porta a maturazione un’idea che gli era balenata nella mente negli anni Venti, osservando le lavandaie che facevano il bucato in una vasca con un tubo al centro da cui uscivano acqua calda e sapone.
“Cos’è il genio? Fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione” ci spiega Rambaldo Melandri in Amici Miei (Atto I). Alfonso non esita e rivoluziona il mercato del caffè espresso domestico e nel giro di pochissimo tempo invade le case degli italiani. E siccome il genio spesso è sovrabbondante al design perfetto gli affibbia un nome esotico, misterioso e tremendamente catchy come direbbero i creativi contemporanei: Moka, dalla città di Mokha, porto yemenita, fino al XVII secolo principale centro del commercio di caffè.
A volte, capita meno di frequente, il genio è addirittura ereditario. Accade così che ad Alfonso succede Renato, il figlio, che ripensa l’intero business dell’espresso domestico e comprende l’importanza della comunicazione e della pubblicità per sostenere lo sviluppo dell'impresa. A questo scopo affida, nel 1958, a Paul Campani la creazione del logo della Moka. Campani rimane folgorato dalla personalità e dall’aspetto di Renato e con lui in mente inventa l'omino dei baffi Bialetti che viene stampato sul raccoglitore della caffettiera e diventa, all’istante, uno dei personaggi più conosciuti e amati della cultura popolare italiana del Novecento.
Oggi, non c’è casa italiana che non possegga almeno una Moka, presenza discreta e affidabile di tutti i momenti della nostra vita. Nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, lei c’è sempre col suo carico di quel che serve: conforto, sferzata, affetto e cortesia. Simbolo inarrivabile di italianità.
Si stima che dalla sua nascita ad oggi siano stati prodotti circa 300 milioni di esemplari della Moka. Una eccellenza del Made In Italy una vicenda imprenditoriale straordinaria, dove tradizione e innovazione si abbracciano in una maniera inimitabile.
Di queste storie si nutre l’heritage d’impresa, questa cultura Made In Heritage si propone di valorizzare e promuovere nel Paese.