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Articolo
07 Febbraio 2023

Lamborghini

Lamborghini: 60 anni di sogni selvaggi, tori scatenati e auto perfette

7 maggio 1963. Memorizzate questa data che segna la nascita di una delle più famose storie imprenditoriali del XX secolo. Una storia fatta di intuito, fantasia, orgoglio, spregiudicatezza, stile, coraggio e di quel pizzico di follia mista a testardaggine che trasforma i sogni in realtà.

Il protagonista è Ferruccio Lamborghini (1916 - 1993), imprenditore geniale e temerario nato nei primi anni di un secolo che dimostrerà che non esiste l’impossibile in una terra, l’Emilia Romagna, dove valgono solo i sogni che hanno un motore, due o quattro ruote, ingranaggi sofisticati e carrozzerie futuristiche. Sogni irrigati a vino schietto che alimentano animali che succhiano benzina. Quella terra speciale che in pochi chilometri quadrati ha dato i natali a marchi come FerrariMaseratiDucati. 

La storia imprenditoriale di Lamborghini nasce nell’immediato dopoguerra, in un’Italia distrutta ma desiderosa di ricominciare e lasciarsi alle spalle gli orrori del passato. Figlio di contadini ma con la vocazione della meccanica, Ferruccio capisce che i campi dei suoi avi hanno bisogno di trattori piccoli ed economici per poter rifiorire e produrre cibo per un popolo vitale e affamato. Così, nel 1948, dopo aver racimolato i soldi necessari a finanziare l’impresa fonda la Lamborghini Trattori, che in pochi anni diventerà una delle più importanti aziende costruttrici di macchinari agricoli italiani.

Ma la febbre imprenditoriale di Lamborghini è bruciante e la sete di successo insaziabile. Durante un viaggio in America effettuato alla fine degli anni ‘50,  Ferruccio visita alcune fabbriche che producono bruciatori per caldaie e capisce che in un paese in forte sviluppo edilizio come è l’Italia di quegli anni, presto quel tipo di tecnologia avrebbe soppiantato quella delle caldaie a carbone. Quando torna in Italia intraprende una poderosa campagna di reclutamento dei migliori tecnici in circolazione e nel 1961 fonda la Lamborghini Bruciatori e Condizionatori. 

Lamborghini è ormai un uomo che ce l’ha fatta e in quanto tale si concede tutti i lussi che la sua consolidata condizione sociale gli permette. Appassionato di motori acquista diverse auto sportive. La sua collezione comprende nomi prestigiosi come Alfa Romeo, Lancia, Mercedes, Jaguar e Maserati. Naturalmente compra anche alcune Ferrari, che apprezza ma che non lo soddisfano appieno, in quanto, a suo dire, presentano difetti di meccanica che le rendono poco affidabili. Ed è proprio in seguito all’ennesima rottura della frizione di una delle sue fuoriserie di Maranello, che Ferruccio decide di affrontare Enzo Ferrari per proporgli una collaborazione industriale capace di migliorare l’affidabilità delle auto del Cavallino. La leggenda vuole che durante questo incontro, il Drake liquida Lamborghini dicendogli che il problema non era nelle sue auto ma nel pilota che le guidava, capace solo di guidare trattori. 

Questa risposta è la scintilla che fa scoccare in Lamborghini la fiamma della rivalsa e lo spinge a creare la Automobili Lamborghini S.p.A., con in testa un’unica ambizione: creare auto veloci, belle, affidabili. In una parola, perfette. Nel giro di pochi anni, grazie alla sua straordinaria capacità imprenditoriale e al genio di ingegneri e designer come Giotto Bizzarini, Gian Paolo Dallara, Paolo Stanzani e Franco Scaglione, nasce la prima auto che porta lo stemma del toro: la Lamborghini 350 GT, il cui prototipo viene presentato al salone dell'automobile di Torino del 1963.

La vera rivoluzione arriva però 3 anni dopo, nel 1966, quando Lamborghini lancia la Miura, forse la più bella macchina di tutti i tempi. Il successo è clamoroso e sancisce l’ascesa di Lamborghini come produttore di supercar da sogno. Oltre alle auto, Ferruccio ama i tori, che considera suoi animali totemici, ed è affascinato dalla tauromachia. Miura è una rinomata razza da corrida. E’ l’avvio di una tradizione. Da allora quasi tutti i modelli di Lamborghini trarranno il loro nome da un toro o da un elemento della corrida. Islero è il nome del toro (Miura) che uccise il torero Manolete, Espada è l’arma che viene usata per infliggere il colpo fatale, Gallardo è il nome di una delle razze ancestrali da corrida spagnole. Diablo era il nome del mitico animale che si scontrò con “El Chicorro” in un’epica corrida a Madrid nel 1869. Anche Reventòn, Murcielago e Aventador sono nomi di celebri tori da corrida. Ma ogni regola che si rispetti ha le sue eccezioni. Countach non è il nome di un toro, bensì un termine idiomatico del dialetto piemontese che esprime estremo stupore. Countach esclamò Bertone quando vide il progetto disegnato da Marcello Gandini, genio indiscusso del design automobilistico e autore dei modelli più iconici della casa di Sant’Agata Bolognese.  

L’Heritage di Lamborghini è ricco di episodi e fatti che s’intrecciano con la storia dell’auto italiana e non solo anche se l’era Ferruccio è sorprendentemente breve. Nel 1972, a nemmeno 10 anni dalla fondazione, egli cede il pacchetto di maggioranza a Georges-Henri Rossetti è il primo di una serie di passaggi di proprietà che porteranno la Lamborghini nelle mani di diversi grandi player dell’industria automobilistica mondiale, come Chrysler e Megatech prima di approdare all’Audi, che dal 1998 acquisisce la casa del Toro e la rilancia nell’olimpo delle macchine da sogno.

Oggi Lamborghini, a 60 anni dalla fondazione, è indiscusso simbolo di tecnologia, stile, lusso, innovazione, qualità, in una continua ricerca della perfezione che rinnova, nella tradizione, la missione di Ferruccio Lamborghini: produrre auto selvagge ma senza difetti. 

Acà Toro!

 

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