Made in Heritage e le Digital Libraries
Biblioteche immateriali per libri digitali
Remko Bigai | AI Algorithms Engineer
Secondo la definizione che ne da Wikipedia, la Digital Library (o biblioteca digitale) è “una biblioteca immateriale, in cui vengono conservati e resi disponibili esclusivamente documenti digitali, siano essi nativi digitali o convertiti da originali cartacei, gestiti e catalogati elettronicamente”.
L’evoluzione tecnologica ha fatto sì che negli ultimi anni si sia assistito a una vera e propria rivoluzione in ambito documentario, che ha portato alla diffusione di oggetti digitali e all’emersione delle conseguenti sfide sulla loro conservazione e conseguente possibilità di ricerca. Oggi, infatti, quello della conservazione è un tema ampiamente trattato e analizzato, caratterizzato però ancora da incertezza rispetto alle strategie e ai metodi da applicare. L’ambiente digitale è molto più sensibile rispetto a quello cartaceo e più difficoltosa risulta essere la conservazione, oltre che dell’oggetto, anche del suo contesto di riferimento, cioè del sistema di relazioni nel quale l’oggetto è inserito.
Paradossalmente, gli oggetti digitali sono caratterizzati da un’estrema instabilità, causata principalmente dalle problematiche legate all’obsolescenza dei supporti di memorizzazione, di formati e standard elettronici e delle componenti hardware e software in continua evoluzione. Al fine di contrastare l’obsolescenza dei formati, sono stati creati e diffusi dei registri di formati da parte di istituzioni quali la Library of Congress e i National Archives of UK, che forniscono indicazioni sui formati consigliati o meno per la conservazione. Inoltre, è bene ricordare che non si conservano materiali digitali ma solamente la capacità di riprodurli: garantire l’accessibilità nel tempo implica quindi la necessità di sottoporre l’oggetto a migrazioni per contrastare i rischi legati all’obsolescenza tecnologica.
Il modello OAIS (Open Archival Information System ‐ ISO 1472) riveste una particolare rilevanza nell’ambito della digital preservation perché si pone come base concettuale per fornire un quadro di riferimento sulla conservazione, individuando i concetti, le azioni e le funzioni fondamentali da intraprendere. OAIS quindi è lo standard di riferimento per la conservazione di oggetti digitali e si occupa dell’organizzazione dei dati all’interno di un sistema archivistico, con la finalità di conservare gli oggetti stessi in modo da renderli comprensibili in maniera autonoma. Un OAIS è una struttura organizzata di dati, un archivio persone e sistemi, in grado di definire la responsabilità di conservare informazioni e di renderle fruibili in rete, attraverso formati standard e un set di metadati espressi in XML.
Come si sottolineava in apertura di questo articolo, lo scopo della Digital Library è di permettere agli utenti di fruire di contenuti digitali e di supportarli assicurando loro le migliori modalità di fruizione. Tuttavia, ampliando l’ambito di interesse, alle digital libraries non viene soltanto affidato il compito di mettere a disposizione il sapere in esso raccolto, ma anche di produrne di nuovo, per mezzo delle associazioni informative e conoscitive rese possibili dalle nuove tecnologie informatiche e dai sempre più sosfisticati e creativi algoritmi di intelligenza artificiale, impiegati per l’estrazione di valore dalle banche dati, anche archivistiche, sempre più diffuse in rete.
In questo scenario e in prospettiva futura, Made in Heritage si pone all’avanguardia nella creazione di Digital Libraries derivanti dal lavoro di digitalizzazione degli archivi storici d’impresa.